TESTI “SPIAGGE DELLA MENTE”
LA PREGEVOLE ELOQUENZA DEI PICCIONI DI PIAZZA DEL COMUNE
E’ una mattina fredda, e i passanti camminano
in questa grande Piazza del Comune con le mani in tasca.
La punta della torre non si vede,
c’è un mantello di nebbia ad avvolgerla nella sua umida prigione bianca.
Il campanile ha già scoccato le dodici,
è ora di punta e ognuno dovrebbe essere ormai a mangiare a casa propria,
ma l’anderivieni della gente è sempre costante.
C’è un’infinità di piccioni in questa piazza,
mi circondano a migliaia mentre sbriciolo loro del pane.
E che loquaci che sono!
Ritorna ancora a giocare…
Ritorneremo a volare…
Il mormorio dei piccioni è un po’ simile al suono del fiume,
senza tempo – Sssssh… che profonda serenità!
Perfino gli illusorii clac-cloc-clac dei passi della gente ricevono un senso di pace
in questo maestoso, meraviglioso concerto tridimensionale!
Magari tubano a migliaia perché hanno un posto nel mondo,
perché esistono, o… perché non dormono.
O magari tubano a migliaia soltanto per fame.
Conversare banchettando in mezzo a mille molliche di pane profumato!
Ritorna ancora a giocare…
Ho preso, sono andato un attimo a sbrigare una certa faccenda
che non sto qui a spiegare.
Al ritorno, WOW! Non ne ho visti più di passanti.
Solo un tipo, lì, una specie di onorevole che è passato in fondo alla piazza
dopo un po’ di tempo.
E c’è anche una tipa che, avvolta nella sua sciarpa grigia, sta attraversando
or ora la piazza, su una bicicletta cigolante.
Mi chiedo: Ma come fa ad essere tutto così complicato il nostro vivere
quando, a volte, basta un NIENTE per sentirsi bene?!
Ritorna ancora a giocare…
Dietro a un vecchio portone alle mie spalle, un organo a canne
ha appena cominciato a suonare. Si sente poco, peccato!
E, intanto, questi piccioni insaziabili stanno ancora a raccattare
le poche briciole rimaste da quando gliene buttavo prima…
CHE BELLA STORIA!
Mi chiedo: Ma cosa ci vuole per l’uomo, sacramento, perché possa imparare
finalmente a starsene un po’ tranquillo come si deve?!
Ma TUTTI QUANTI!!!
Ritorna ancora a giocare…
AUTOSTOP
Sull’autostrada in autostop, sull’autostrada in autostop
Il sole abbaglia sull’asfalto, sull’autostrada in autostop
Sono partito senza fumo, sono partito libero
Brucia la strada scarpe non ho, sono partito libero
Le macchine corrono a un metro da me, le macchine corrono e mi sfiorano
Gli grido dietro “Agrigento!”, le macchine corrono e mi sfiorano
Nessuno ti prende mai, nessuno ferma mai, nemmeno un cane
Ho una chitarra e perciò ma siedo ancora un po’ ad aspettare
Per quanta strada ho camminato, per quanta strada ho camminato
Ci manca solo la stradale, per quanta strada ho camminato
Sotto le stelle in autostop, sotto le stelle in autostop
Qui solo ed idiota ad andarmene via, oh no, sotto le stelle in autostop
Che sei venuto a fare sull’Autostrada del Sole in piena notte
Nessuno ti prende mai, nessuno ferma mai, nemmeno un cane
Ho una chitarra e perciò mi siedo ancora un po’ ad aspettare
Hai una coperta, vai, scavalca quel guard rail, lasciali andare!
Nemmeno un cane qui con me
Uh quanto ancora brucerà questo mio istinto irrequieto
di andarmene sempre via?
COME LA LUNA
Noi siamo fiocchi di nuvole che si incontrano lungo la via:
il vento prima o poi ci sperderà
Vieni, corriamo a danzare in cerchio intorno a un falò
Sì, per quando tornerai una canzone troverai
Sì, per quando tu tornerai un cuore in festa troverai
Conto non ci rendiamo della distanza immensa fra noi
ma forse è solo un fatto naturale
La forza che avanti fa andare è soltanto l’amore perché
Noi siamo un po’ come la luna, così vicini eppure così lontani
Siamo come la luna, vicini eppur lontani
Noi siamo un po’ come la luna, così vicini eppure così lontani
Siamo come la luna, vicini eppur lontani
Noi siamo come comete che sorridono e poi fuggono via: che ne sarà domani chi lo sa?
Vieni, torniamo a danzare in cerchio in allegria
Sì, per quando tornerai una canzone troverai
Sì, per quando tu tornerai un cuore in festa troverai
CHI SEI
Chi sei, chi sei, potrei anche capire, ma dimmi tu
Chi sei, chi sei, tu che mi vuoi imbrogliare, dimmi tu
Chi sei, ma chi sei, vuoi farmi rovinare, ma dimmi un po’
Chi sei, chi sei, a chi la vuoi menare, ma dimmi un po’ chi sei
Chi sei, chi sei, con quelle gomitate, ma dove arriverai
Chi sei, chi sei, tu che vuoi calpestare, ma dimmi tu che vuoi
Chi sei, (ehi, ma che storie.. “Documenti!”)
tu con quella divisa, dimmi tu
Chi sei, chi sei, sei duro come il legno ma presto capirai
Chi sei, chi sei, vuoi farmi ragionare, ma dimmi un po’
Chi sei, chi sei, tu che mi vuoi imbrogliare, ma dimmi tu che vuoi
Chi sei, chi sei, signore la commedia è finita o sono guai
Chi sei, chi sei, potrei anche capire ma fatti i fatti tuoi
Chi sei, chi sei, potrei anche capire ma fatti i fatti tuoi
Chi sei, chi sei, potrei anche capire ma fatti i fatti tuoi
DORMI MIO PICCOLO AMORE
Ninna nanna, ninnaò la luna coi capelli in giù
Ninna nanna ninnaò i tuoi occhioni chiusi dentro dondolo in silenzio
Dormi mio Piccolo Amore perché ieri mai più tornerà
Dormi e fatti cullare che domani il sole a te canterà
Ninna nanna ninnaò il tuo respiro ascolto nel buio
Ninna nanna ninnaò le labbra tue sorridono nel sonno biscottino mio
Dormi mio Piccolo Amore perché ieri mai più tornerà
Dormi e fatti cullare che domani il sole a te canterà
Ninna nanna ninnaò mi sposto per non fare rumore
Ninna nanna ninnaò ti copro e poi ti bacio piano piano sulla fronte
Dormi mio Piccolo Amore perché ieri mai più tornerà
Dormi e fatti cullare che domani il sole a te canterà
LUNA SCIOCCHINA
Ma dove vaghi, luna piena, nelle mie notti insonni magica
Parlami un po’ del tuo viaggio, ironia io leggo sul tuo volto bianco
Dimmi di te, della tua strana musica
Bambina perché questo silenzio gelido?
Giù in riva all’Adige brilla sullo specchio d’acqua il tuo talento
E tu segui ed accompagni sempre e ovunque il mio andare vagabondo,
sulla terra siamo in due vagabondi
E tu bimba lo sai, che occhi hai come di un angelo
Del rumore che c’è in questa lotta contro i mulini a vento…che corsa inutile!
Portami lassù con te, portami via da quaggiù, almeno un po’, almeno
Potrei far riposare finalmente questa pazza mente che non si ferma mai
Ma, sacramento!, perché non rispondi e stai solo a guardare?
…Dovevo pensarci! Che colpa ne hai se non c’è vita in te?
La luce che hai del sole è solo un riflesso
Te ne resti là, eternamente triste…
Che assurda storia, ci puoi soltanto ridere
Eterna burla per noi, sospesa a un filo
Piangi!.. Ridi!.. Dolce sciocchina tu sei…
PACE SELVAGGIA
Pace selvaggia è selvaggia la mia via
Fuoco insegnami il silenzio, l’energia
Danza ora fiamma e risplendi, così sia
Danza ora fiamma e risplendi, così sia
Nuvole scure ed oscuri gli occhi miei
Albero nero, radici i piedi miei
Tuono alla pietra il tuo sguardo scaglierai
Tuono alla pietra il tuo sguardo scaglierai
Notte discesa qui sulla prateria
Canta alla luna la tua malinconia
Scopri il segreto che fra i rami bui ti spia
Scopri il segreto che fra i rami bui ti spia
Pace selvaggia è selvaggia la tua via
Canta col fiume, selvaggia è la tua via
Falco d’argento, allodola sorella mia
Falco d’argento, allodola sorella mia
OSSIAN E LA PRINCIPESSA DEL MARE
C’era tanto tempo fa sul felice Mare d’Irlanda
un’isola di uomini giganti e castelli, dame e re
Tra i guerrieri forti e valorosi e i giganti esperti cacciatori
per coraggio e per abilità eccelleva un giovane
Ossian in cerca era quel giorno di cervi coi suoi compagni
e vide là venire galoppando una dama a cavallo
Sciallallà sciobari ariò Ossian il grande guerriero
Sciallallà sciobari ariò non ti arrendere mai
Lei vestiva di un mantello d’oro, sopra le trecce portava una corona
e il cavallo era tutto bianco bardato d’oro e diamanti
“Il mio nome è Niamh e del Re del Mare son la figlia
vado errando in cerca di uno sposo, e felice chi mi segue sarà”
Ossian balzò in sella con lei, non si fece aspettare
e poi via li videro sparire col sole all’imbrunire
Sciallallà sciobari ariò Ossian il grande guerriero…
Traversaron verdi e vasti prati e foreste giungendo fino al mare
poi viaggiarono per miglia ancor galoppando sulle onde del mar
E d’incanto apparve all’orizzonte una terra che Ossian non conosceva
d’improvviso gli brillò davanti un paese visto mai
La stagione sempre era dei frutti, mille i colori dei fiori
e letizia era fra le genti libere senza confini (…)
“Prode Ossian, dove ora tu sei è il Paese dell’Eterna Giovinezza
sol felici sempre siamo noi, dolce è il canto dei nostri bardi
A vecchiaia e morte qui non è dato mai il permesso di entrare
nel mio regno non si muore mai ma si è giovani l’eternità.
Miele e vino cibo son per noi sempre giovani figli del mare
e pace, amore e semplicità nostre antiche sorelle”
Sciallallà sciobari ariò Ossian il grande guerriero…
E trecento furono gli anni del suo regno accanto a Niamh
ma un bel giorno una strana nostalgia di Ossian il cuore gonfiò
Disse “Qui, per essere felici, v’è tutto, nulla mi manca
sono eterno Principe del Mare e, cosa più cara e preziosa, ho te
Pur vorrei solo una volta ancora riveder la mia Irlanda
e salutare i cari miei per condurli qua”
Sciallallà sciobari ariò Ossian il grande guerriero…
Disse Niamh “Se questo tu vuoi, il mio cavallo potrai cavalcare
lui la strada tua conosce già, dove tu vuoi ti condurrà”
Dolce Niamh era come sempre ma gli raccomandò soltanto:
“Se al mio fianco tu vorrai tornar da cavallo non scendere mai”
Ossian felice la baciò promettendole di ritornare
e come il vento veloce galoppò finché in Irlanda arrivò (…)
Ossian sorpreso si guardava, ora intorno tutto era cambiato
e gli amici della gioventù dopo trecento anni non c’eran più
Dei guerrieri forti e valorosi e dei giganti esperti cacciatori
c’eran pochi uomini oramai, ed eran piccoli e deboli
“Del castello la gloria ora dov’è? Dove il bardo e la dama?
E della caccia i compagni miei? Son rimast’io soltanto?”
Sciallallà sciobari ariò Ossian il grande guerriero…
Sconsolato e triste come un’ombra or vagava non sapendo cosa fare
vide alcuni uomini chinati a sollevare un grosso menhir*
Sol pietà per essi egli provò che tale pietra ‘sì pene a loro dava
eran certo deboli e perciò ad aiutarli il guerrier si apprestò
Ossian da sella si chinò sollevando il menhir con la mano
ma d’improvviso la cinghia si spezzò e lui in terra si ritrovò
Sciallallà sciobari ariò Ossian il grande guerriero…
Il cavallo solo ritornò e la notizia triste portò
pianse Niamh e sempre ed oggi ancor il dolore porta nel cuor
Ossian, lo splendido guerriero dalla forza e il coraggio senza uguali
all’istante curvo si trovò, tremolante e invecchiato restò
E da allora tornava a raccontare storie incredibili e strane
di un posto dove è eterna primavera e non si muore mai
Sciallallà sciobari ariò Ossian il grande guerriero……….
LA LEGGENDA DI MAYA
Bianca Maya dal cielo vide cadere un fiocco di neve
dal cielo la piccola Maya vide cadere solo un fiocco di neve
Maya Bianca Bambina nuvola lontana
libellula effimera tu sei
Maya Bianca Bambina, Maya Bianca Bambina
ti chiama il vento, segui il vento e vai…
Maya voleva vedere più da vicino quel fiocco di neve
e favilla curiosa giunse di corsa con la mano tesa
Maya Bianca Bambina, limpida Fata Morgana
ride l’eco metallica con te
Bolla evanescente, scherzo di cristallo
tremuli e fatui fuochi gli occhi tuoi
Maya svelta nel gesto colse quel fiocco e rise giuliva
ma sorpresa restò allucinata: in mano il fiocco non c’era più
Notte nel suo mantello ride e ondeggia in un ballo
favola iridescente ti scioglierai
Maya Bianca Bambina, Maya Bianca Bambina,
ti chiama il vento, segui il vento e vai…
Notte nel suo mantello nera ondeggia in un ballo
favola iridescente ti scioglierai
Maya Bianca Bambina, Maya Bianca Bambina
ti chiama il vento, segui il vento e vai…
UN FUOCO SULLA SPIAGGIA
Ora porto scarpe nuove ma la gente non lo sa
C’è troppa confusione e la gente non lo sa
Che io a piedi nudi correvo fra i girasoli e il cielo
Ed i semi coglievo e poi me li mangiavo
Così dopo mi addormentavo la luna mi illuminava
E dopo mi risvegliavo e nel fiume poi mi gettavo
E con il sole ridevo e con la chitarra cantavo
Ho tagliato i miei capelli ma la gente non lo sa
C’e troppa confusione e la gente non lo sa, che…
E’ un fuoco che mi manca un fuoco sulla spiaggia
Chapati* da mangiare e un the d’acqua di mare
I bonghi sono il ritmo del cuore i gufi per chiamare
L’incenso per giacere i flauti per parlare
I cani per giocare il vento per ricordare
Il corno per salutare la fiamma per andare
La fiamma per andare
VAI TRANQUILLO
Ogni cosa va e certo tu non la fermerai
prendila com’è e più non sbanderai
Girotondo è il mondo, per non confonderti cosa farai?
Vai tranquillo, vai, e non stancarti mai
Ma cosa ha visto mai questo po’ di terra?
Dolori e mutamenti
Parlano in silenzio dentro una conchiglia
prova ad ascoltare
Pace e libertà, amore ancora non c’è ma vedrai
che tutto cambierà e più non sbanderai
Girotondo è il mondo, per non confonderti cosa farai?
Vai tranquillo, vai, e non stancarti mai
E’ una guerra antica fra la spiaggia e il mare
da sempre a cambiare
Di sabbia i castelli le onde san disfare
cosa può insegnare?
Ogni cosa va…
Vivi quel che puoi, pensa a crescer dentro
e se hai amore non trattenerlo mai
Che diremo ancora? Come parleremo?
Chiaro tutto è ormai
Ogni cosa va…
E’ una guerra antica fra la spiaggia e il mare…